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Draghi alla Camera su Ucraina: svolta per l’energia in Italia?

Draghi alla Camera su Ucraina: svolta per l’energia in Italia?

Stamattina Draghi alla Camera su Ucraina, e alcuni parlamentari intervenuti, hanno parlato del futuro dell’energia in Italia.

Stamattina è stato posto un nuovo mattone per il futuro dell’energia in Italia. Il discorso di Mario Draghi alla Camera su Ucraina e crisi con la Russia e gli interventi di alcuni parlamentari hanno evidenziato la necessità di mettere il turbo alle politiche energetiche europee e italiane.

Si è trattato di una prima informativa urgente sulla crisi ucraina, durante la quale hanno preso parola il Presidente del Consiglio e alcuni parlamentari. In particolare, i fatti drammatici di questi giorni, che stanno scuotendo il cuore dell’Europa e il mondo intero, hanno messo in luce le criticità dell’approvvigionamento energetico italiano.

Draghi, alla Camera su Ucraina, parla di energia

Il discorso del Primo Ministro Mario Draghi stamattina alla Camera è stato particolarmente concreto. Draghi ha parlato dell’impatto negativo che le sanzioni alla Russia avranno sull’economia del Paese, soprattutto sul settore dell’energia:

“La maggiore preoccupazione riguarda il settore energetico, che è già stato colpito dai rincari di questi mesi: circa il 45% del gas che importiamo proviene infatti dalla Russia, in aumento dal 27% di dieci anni fa”. (…) “Dobbiamo procedere spediti sul fronte della diversificazione, per superare quanto prima la nostra vulnerabilità e evitare il rischio di crisi future.

Il Presidente del Consiglio ha poi evidenziato la necessità di gestire con lungimiranza gli stoccaggi per via dell’emergenza energetica. Inoltre ha paventato l’eventualità di incrementare il flusso di gas dai gasdotti non a pieno carico e la riapertura delle centrali a carbone, “per colmare eventuali mancanze nell’immediato”. Ma l’impulso maggiore va dato alle rinnovabili:

“Ho parlato del gas, ma la risposta più valida nel lungo periodo sta nel procedere spediti, come stiamo facendo, nella direzione di un maggiore sviluppo delle fonti rinnovabili, anche e soprattutto con una maggiore semplificazione delle procedure per l’installazione degli impianti. Gli ostacoli – ha aggiunto a braccio – sono solo burocratici”.

Quali gli altri interventi alla Camera sull’energia in Italia?

Dei parlamentari che hanno preso la parola stamattina oltre al Premier Draghi, alla Camera su Ucraina e crisi con la Russia hanno parlato di energia in tre. Meglio di niente. Chi sono e cosa hanno detto?

Davide Crippa (M5S): 

“Serve un approccio energetico chiaro e unitario, acquisti comuni di energia perché la diversificazione oggi ha prezzi enormi”

Rossella Muroni (Misto): 

“Dipendiamo da Putin”(…)”Solo le rinnovabili sono energia pulita ed energia di democrazia”.

Loredana De Petris (Misto-Leu): 

“La crisi energetica è un problema forte, gli errori non solo sulle diversificazioni: una volta per tutte dobbiamo assumere la responsabilità di un piano eccezionale straordinario sulle rinnovabili, che sono pulite anche perché non sono macchiate di sangue” (…)

Il commento del Presidente della FederPetroli

Di fatto, le parole pronunciate stamattina alla Camera hanno il sapore di una svolta per l’energia in Italia. Bisogna però fare i conti con un grosso rischio: il trionfo delle fonti fossili. Per far fronte a un’emergenza energetica grave come quella che stiamo vivendo e che minaccia di peggiorare, quanto aumenterà l’utilizzo delle fonti fossili?

Da par suo, Michele Marsiglia, Presidente della FedrPetroli Italia, ha commentato così il discorso di stamattina di Draghi alla Camera su Ucraina e crisi con la Russia:

“…Si percepisce una svolta sull’Energia italiana a cui non assistevamo da oltre dieci anni” (…) “E’ ora che tutti gli operatori del settore mettano da parte l’orgoglio, l’unica via per perseguire una strada chiara è quella di sedersi ad un Tavolo per definire con tutti i rappresentanti delle diverse forme energetiche sfruttabili nel nostro Paese, una politica energetica di salvaguardia per l’Italia.

Siamo certi che, con la forte politica del Governo de i ministeri competenti dell’Economia e della Transizione Ecologica, in poco tempo, si possa dare al nostro Paese un contributo di elevata diversificazione strutturale delle risorse energetiche disponibili, per preservare, non solo oggi ma anche in futuro, situazioni di disagio economico e geopolitico a cui la scena internazionali dei prezzi e dei mercati potrà manifestarsi”.

Una cosa è certa: questo momento tragico è anche un momento chiave per la Transizione Ecologica in Italia. È ora che non bisogna cedere al facile ricorso massiccio alle fonti fossili, cosa che ci porterebbe indietro di decenni. Il 2030 è dietro l’angolo.

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