• Tam Tam Energetico
  • PROFETHICA
Cambiamento climatico
Bitcoin: impatto negativo sull’ambiente con emissioni di CO2

Bitcoin: impatto negativo sull’ambiente con emissioni di CO2

Anche i Bitcoin, ossia la moneta elettronica ha un impatto negativo sull’ambiente ed è associato anche in questo caso alle emissioni di gas serra. Nel 2019, tre ricercatori di Monaco e del Mit negli USA hanno calcolato l’impatto sull’ambiente, in termini di emissioni di CO2, dei bitcoin. Hanno constatato che pesano come Kansas City, Giordania o Sri Lanka. Il processo più inquinante è la validazione delle transazioni bitcoin, in quanto prevede l’utilizzo di un hardware specializzato che impiega una quantità consistente di energia elettrica. Infatti, la necessità di energia non si esaurisce nel momento dell’estrazione del Bitcoin. La validazione si basa sulla blockchain, quindi su una rete composta da blocchi di dati, cautelati da una catena crittografata. Anche per supportare i calcoli per la crittografia è necessario un cospicuo fabbisogno di energia e così nuovamente emissioni e inquinamento.

Bitcoin e impatto negativo

Bitcoin, impatto negativo sull’ambiente nel processo “mining”.

Sempre nel 2019, il Cambridge Centre for Alternative Finance (CCAF), l’ente per la ricerca dell’Universita di Cambridge, ha ideato il CBECI. Si tratta di un indice che stima il consumo di elettricità nelle attività di mining. Inoltre, offre un sistema di comparazione con altri usi di energia elettrica in modo da confrontare i dati raccolti. Christian Stoll, primo autore del paper, in merito al “mining” commenta, “Questo processo è associato ad un enorme consumo di energia che, si traduce in una significativa emissione di carbonio”. I ricercatori coordinati da Stoll, si sono serviti dei dati di documenti (Ipo), per stabilire la potenza delle macchine dei processi e determinare il consumo di elettricità.

Christian Stoll

Intervista a Christian Stoll.

“Il nostro modello fornisce una stima con una precisione elevata del consumo di energia dato che incorpora le perdite ausiliarie”, dice Stoll. “In ogni caso la precisione dei risultati dipende fortemente dall’accuratezza dei dati immessi, ovvero i dati Ipo relativi alle caratteristiche degli hardware. Le emissioni di carbone sono determinate in maniera importante dalla quantità di carbone associata al consumo di energia”. Secondo gli autori, inoltre, lo studio non genera alcuna crisi ai vantaggi dei processi. “Non mettiamo in discussione i guadagni, in termini di efficienza, che la tecnologia blockchain potrebbe, in alcuni casi, fornire”, sostiene Stoll. “Tuttavia, attualmente si dibatte sui benefici e occorre prestare maggiore attenzione ai costi”.

0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *